BIBLIOGRAFIA

  • Ha collaborato alla stesura del volume “Guida al fenomeno dell’inquinamento elettromagnetico” del Prof. Avv. Enrico Michetti; (anno 2001)
  • Ha collaborato alla stesura del volume “La Semplificazione Amministrativa” del Prof. Avv. Enrico Michetti; (anno 2003)
  • Ha collaborato alla stesura del volume “Commento al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” del Prof. Avv. Enrico Michetti; (anno 2006)
  • Ha collaborato alla stesura del libro “La Moneta al Popolo” del Sen. Domenico Scilipoti (anno 2012)
  • Coautore del Libro “La mediazione. Campi di Applicazione e prospettive di riforma” del Prof. Mario Tocci (anno 2012)
  • Coautore del Libro “Juristas do Mondo” del Prof. Leo Da Silva Alves (anno 2013);
  • Autore della Prefazione del Libro “Le crisi finanziarie e la battaglia di un Senatore della Repubblica” (anno 2014), Domenico Scilipoti Isgrò;
  • Ha collaborato ad alcuni articoli del Libro “Il nuovo paradigma del terzo millennio: la visione olistica. Crisi ed inversione di tendenza.” (anno 2014), Domenico Scilipoti Isgrò;
  • Autore del Libro “La sovranità al popolo: rimedi e soluzioni per la ripresa economica” (luglio 2018) – casa editrice Serena;
  • Autore del Libro “Nazionalizzazione di Banca d’Italia: un aiuto concreto a famiglie ed imprese” (novembre 2018) – Forum Nazionale Anti Usura Bancaria
  • Autore del Libro “Nuovo Sviluppo Europa: un progetto di lavoro innovativo per consumatori, liberi professionisti ed imprese” (marzo 2019) – C.I.LP. ITALIA APS

01. Nazionalizzazione di Banca d’Italia: un aiuto concreto a famiglie ed imprese

L’insopprimibile esigenza della c.d. “Nazionalizzazione di Banca d’Italia” trova il suo spunto dal cercare di recuperare quello che era il ruolo originario di Bankitalia, cioè quello di fare fronte economicamente, con le sue risorse nazionali ai tanti momenti di difficoltà che incontra un popolo, il cui territorio necessita di essere manutenuto a causa delle ripetute ed enormi tragedie che accadono oggi (caduta di ponti, dissesti idrogeologici, mancata manutenzione di strade, morti bianche, ecc.), nonché per poter avere le risorse necessarie per finanziare opere pubbliche, per rilanciare l’occupazione, per la scuola e la formazione, per dare risorse ad un servizio sanitario nazionale sempre più carente, per salvaguardare l’ambiente, il turismo, l’agricoltura ed aiutare tutti i comparti del terzo settore che si occupano di sociale, nonché aiutare decisamente il sistema economico e produttivo del nostro paese, rappresentato dalle piccole e micro imprese, che oggi è al collasso.

02. La sovranità al popolo: rimedi e soluzioni per la ripresa economica

Vi sono una serie di concause che hanno determinato l’attuale crisi economica e finanziaria riconducibile allo strapotere detenuto dalle Banche. Sicuramente la divisione tra il Ministero del Tesoro e Banca d’Italia nel 1981 ha rappresentato l’inizio della crisi del nostro paese perché abbiamo cominciato ad accumulare debito pubblico, sotto forma del pagamento di interessi, che non siamo più riusciti a restituire. Ma ciò non basta per comprendere i disastrosi percorsi successivi che le politiche di governo di quegli anni hanno fatto compiere al nostro paese. La perdita della sovranità monetaria e l’adozione dell’Euro, hanno portato l’Italia ad impoverirsi ed a subito l’imposizione di un cambio della nostra moneta, addirittura di 2 ad 1, penalizzante per la nostra ma, soprattutto, per le future generazioni.

03. nuoVO SVILUPPO EUROPA (VOL.1)

Non passa giorno che non apprendiamo di qualche nuova scoperta o invenzione tecnica, scientifica, medica. Eppure – con alcune eccezioni tipo la robotica o il famigerato 5G – nella vita di tutti i giorni, per la stragrande maggioranza di noi, siamo circondati dai rifiuti, dallo spreco e dalla povertà. Questo è quanto ci dice il Prof. Nino Galloni ed aggiungo io ha, purtroppo, perfettamente ragione.

Il Belpaese, come amavano definirlo Francesco Petrarca (il bel paese ch’Appenin parte e ‘l mar circonda e l’Alpe), ma anche Dante nei suoi canti (del bel paese là dove ‘l sì suona) sembrerebbe che venga ancora oggi ricordato ed apprezzato in tutto il mondo grazie al suo clima mite, ai suoi paesaggi naturali ed alla sua cultura e storia.

La realtà oggi però è diversa…

Infatti, nell’anno appena concluso (2018), è emerso un quadro dell’Italia inquietante e per certi versi alquanto bizzarro. Dal World Economic Forum in corso a Davos è saltato all’occhio un elemento fondamentale: la distanza, oggi diventata un abisso, che c’è tra Italia reale e Italia percepita, cioè il totale scollamento fra la considerazione del nostro Paese fra chi ci vive e chi lo visita. …ecco perché siamo attualmente al ventiduesimo posto per la qualità della vita…il Belpaese oggi è diventato brutto!